DAY 1 - Venerdì 2 Dicembre 2011
(Da SIVIGLIA Paolo Rossi) Prima giornata dedicata alla Finale di Coppa Davis 2011. Ieri sera è stata celebrata la festa riservata all'evento a cui erano stati invitati i giornalisti in un locale in pieno centro a fianco del fiume che divide in due parti la città, il Quadalquivir. Sulla sponda opposta svettava la Torre dell'Oro illuminata a giorno. Ambientazione e scenario da Grande Tennis : musica tipica alternata ad esibizioni di Flamenco, cibo rigorosamente a buffet con una serie di antipasti infiniti, cerveza e sangria servita a litri ai commensali. Al posto dei soliti gadgets omaggio ognuno poteva farsi fotografare a fianco della Coppa Davis, quella vera, che faceva bella mostra di sé in uno spazio allestito dagli sponsor appositamente nel locale. In un attimo la foto era già stampata.
Questa mattina piove. Ieri sera la temperatura era di circa 16° centigradi. Nella notte ha rinfrescato molto. La sfida tra Spagna e Argentina terrà banco in questo lungo fine settimana spagnolo. Il pubblico ha risposto alla grande. Oltre 25.000 persone assieperanno quest'oggi lo Stadio Olimpico de la Cartuja, un impianto sportivo che doveva servire ad ospitare l'atletica leggera ma che in realtà è "disoccupato", salvo quando ci vengono organizzati concerti o roba del genere. Le due squadre di calcio dellla città : il Betis ed il Sevilla F.C. giocano ognuno in campi diversi. Tutto mondo e paese. La sala stampa è posta in un'area dedicata, compresa la sala interviste, dove i giocatori al termine delle loro fatiche devono sopportare l'incalzare delle solite domande poste dai giornalisti. Fa parte del gioco e dei rispettivi ruoli. Per il resto le persone spagnole incontrate finora si sono dimostrate gentili e affabili. Anche ieri sera, quando per raggiungere l'hotel con l'auto a noleggio abbiamo chiesto venia ad alcuni passanti, questi si sono prodigati per fornirci le indicazioni stradali corrette in maniera precisa. Meglio del Tom Tom.
Il campo di gara e le sfide del giorno
Domina il colore giallo rosso. Tra gli arredi svettano dei gonfiabli come una sorta di lapilli, uno di colore giallo e l'altro rosso fuoco. Si gioca sulla terra rossa. Il campo è stato allestito a ridosso di una delle curve ed equipaggiato con tribune aggiuntive sui lati lunghi. Il pubblico tuttavia riempirà anche parte delle tribune laterali. L'organizzazione ha messo in vendita abbonamenti a visibilità ridotta a prezzi accessibili. Sull'altro lato curva invece è stato costruito un campo d'allenamento e riscaldamento prima di entrare in scena per i matches, ovviamente coperto da una specie di capannone leggero assemblato con teli. Il campo di gara ufficiale ha un tetto, ma di fatto siamo all'aperto e questa prima giornata è fresca. L'anello della pista di atletica è in tartan ma pressoché rovinato in ogni settore. Anche il prato è messo male. Per arrivare ad allestire la struttura si notano dove un tempo "la c'era l'erba" le tracce dei mezzi pesanti adibiti al trasporto delle gru. Costi e benefici messi a confronto. Ottenere una finale di Davis vale il costo della candela. L'indotto è eccezionale così come l'immagine che ne ricava la città ospitante.
Nel campo secondario alle 11,30 è scesa in gioco per una sessione di allenamento tutta la rappresentativa spagnola. David Ferrer, Fernando Verdasco, Feliciano Lopez e ovviamente Rafael Nadal. Sarà lui ad aprire le danze di questa attesissima sfida mondiale con i biancocelesti. Monaco dovrà cercare di tenere testa ai dritti a sventaglio del maiorchino. Durante gli scambi di riscaldamento Rafael non pareva particolarmente soddisfatto di come sentiva gli impatti. L'impressione da bordo campo era quella di vedere un giocatore con qualche minimo acciacco. Stanco. Che il suo finale di stagione non sia stato dei più brillanti e cosa nota. Chi invece pare in forma smagliante è David Ferrer. A lui toccherà entrare in lizza contro Juan Martin Del Potro il cui tennis da bombardiere ha subito forse un qualche discreto rallentamento dopo l'infortunio al polso, evento negativo ormai lasciato alle spalle, che lo ha tuttavia tenuto lontano dai tornei a lungo. Difficile azzardare pronostici. La Davis si gioca 3 su 5. Il pubblico fa (molto) la sua parte. Il fascino è senza confini. I tennisti lo sanno bene. E sanno pure come condurre le danze, anzi, il Flamenco.
1° Singolare : Nadal vs Monaco 61 61 62
tempo di gioco 2h 27'
Vamos Rafa e Rafa ha risposto alla grande. Il punteggio della partita che si è conclusa pochi attimi fa non lascia scampo al povero Juan Monaco. Un 3 set a 0 inequivocabile, con parziali severi e senza appello : 61, 61, 62, in due ore e 27' di gioco. Gli scambi non hanno avuto storia, con Nadal sempre attento a non allontarnarsi troppo dalla linea di fondo campo per mantenere le briglie del confronto. Per quanto abbia tentato Monaco di controbbattere gli affondi di Rafael, il ritmo del match è stato impresso dallo spagnolo che così manda in campo forte del vantaggio il compagno di squadra Ferrer.
Spettacolare la cornice di pubblico con una nutrita presenza di argentini tutti in casacca biancoceleste. Ma la caliente tifoseria spagnola presente nei vari settori ha offerto quanto di meglio ci si potesse aspettare in una Finale di Coppa Davis in termini di partecipazione. Trombe, tromboni, tamburi e percussioni d'ogni genere hanno accompagnato l'avanzata senza nessu dubbio di Nadal. Fa un certo effetto poi sentir suonare la caratteristica musica della corrida, quella che anticipava l'ingresso trionfale del toreador nelle arene di Spagna. Colui che avrebbe matato il toro. Un po' come ha fatto Nadal con Monaco. Lo ha proprio "matato" !!!
2° Singolare : Ferrer vs Del Potro 62 67 36 64 63
durata 4h 46'
Match complicato per l'Argentina. Entrare in lizza con la propria squadra in vantaggio è un conto. Diverso se si è costretti a tentare la rimonta. Del Potro avrà avuto emozioni intense. Ha perso al quinto, più per merito di Ferrer che per suoi errori. Juan Martin dopo aver sofferto nel primo set è addirittura passato a condurre 2 partite a 1, uscendo da varie situazioni difficili con caparbietà. Il dritto che possiede si è dimostrato un fondamentale di straordinaria efficacia, portato con una spinta di gambe eccezionale a cui si aggiunge un'accellerazione del polso come fosse una frustata.
Ma ha un tennis che richiede troppe energie. Ferrer invece è un furetto capace di respingere ogni tentativo d'assalto e di ribaltare il punteggio a proprio favore quando meno te lo aspetti. E infatti lo spagnolo è riuscito nell'impresa di arrivare al quinto set, vincerlo sotto i cori del pubblico, e portare la Spagna avanti per 2 a 0. la Finale di Coppa Davis edizione 2011 è pressoché vinta.