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LE PAGELLE - PROMOSSI A PIENI VOTI
10 e Lode ad Alessandro Ciani – L’anno scorso vinse Riccardo Cini del Giotto. Quest’anno ha vinto Alessandro Ciani sempre del Tennis Giotto. Stessa provenienza in termini di Club, quasi lo stesso cognome con appena una vocale in più - una A - collocata in mezzo, a cui aggiungere due decadi nella differenza d’età. Ma con uno stile di gioco completamente differente. Se il ventenne Cini aveva espresso regolare solidità nei colpi di rimbalzo a cui sapeva imprimere un pesante effetto top spin sia sul diritto che sul rovescio, il fresco Over 40 Ciani ha messo in mostra un Tennis classico, bello a vedersi, tecnicamente apprezzabile, capace di imprimere alla palla traiettorie diagonali con geometrie difficili e da "circoletto rosso", come amava definire il buon Rino Tommasi i colpi più spettacolari. Straordinario ad esempio il passante di rovescio incrociato tirato in allungo con cui ha chiuso il match di Finale. Un colpo ad alto tasso di rischio ma eseguito nell’occasione in maniera perfetta. Dotato d’un servizio raro da vedere anche nei Terza Categoria, Ciani ha vinto il torneo di Anghiari tuttavia non senza faticare, sia in semifinale contro Bargellini che in Finale contro Cerofolini, dove è stato costretto senza nel primo set al Tie Break. Qualche calo di tensione fisiologico, qualche errore non provocato per improvvisa disattenzione, ogni tanto gli facevano concedere improvvisi margini di recupero agli avversari. Ma quando Alessandro tornava a centrare il focus del match la qualità del suo Tennis ha fatto la differenza. Il Trofeo della Battaglia – pezzo unico al mondo realizzato dall’artigiano locale Mastro Santi - è più che meritato.
10 al finalista Marco Cerofolini – Di appena tre anni più anziano di Ciani, Cerofolini ha giocato un ottimo torneo eliminando nei Quarti la testa di serie numero 1 del tabellone principale Roberto Moretti. In semifinale ha travolto il biturgense Francesco Cerrini concedendogli appena tre giochi e nel match conclusivo è stato ad un passo dal conquistare il primo set, dove ha ceduto le armi soltanto al Tie Break perso per 7 punti a 4 e contrastando in ogni modo la veemenza al servizio dell’avversario. Il piatto artigianale dato in premio come finalista sarà il bellissimo ricordo d’una settimana indimenticabile.
9 ai giovani Luca Bargellini e Luciano Sebastian Duhalde – Due ragazzi con la passione per il Tennis e l’età giusta per giocarlo intensamente: 23 anni Bargellini, proveniente dal Casentino e addirittura 16, ma da compiere nell’Ottobre prossimo, Duhalde, che abita in Valtiberina. Si sono incontrati nei Quarti di Finale dando vita ad un confronto appassionante dove ogni colpo pareva dovesse essere l’ultimo da poter giocare tanta era la forza con cui impattavano la palla. L’ha spuntata Bargellini, mai fuori giri col braccio e con un atteggiamento di campo attento e tatticamente ineccepibile. Duhalde, più giovane, ha peccato nell’esperienza e in alcuni momenti commetteva errori da sovra ritmo, ma il ragazzo si farà di sicuro perché ha molti margini di miglioramento.
Sufficienza ben piena a tutti gli altri partecipanti – Sul nostro vetusto Campo Centrale sono scesi in tanti per affrontarsi in questa seconda edizione del Trofeo della Battaglia. La seconda dell’era moderna, perché il Tennis Club ospita tornei del genere dal 1985, quando per la prima volta fu ospitato un torneo aperto a tutti, Soci e Non Soci. Poi dal 1986 quella tappa divenne federale, inserito nella Categoria Nazionale N.C. e denominato “Anghiari Open”. La cosa più bella è rivedere amici cari di racchetta tornare a farci visita. Marco Minciotti ed Alessandro Terziani ad esempio, vincitori di quel torneo “antico” rispettivamente nel 1986 e nel 1991. Si sono rivisti nel giorno della Finale anche Necci e Cherubini Celli di Subbiano giunti per tifare Cerofolini e trionfatori nelle prove di Doppio Maschile negli anni ’90. Insomma un bel dire e tanti ricordi condivisi.
Encomio particolare – Giove Pluvio quest’anno ha voluto bene al torneo. Nessun match è stato rimandato a causa del maltempo. Segno evidente che lassù qualcuno ci ama. Io so chi è. Ma non lo dico.
Elogio dovuto – Agli sponsor dell’evento, soprattutto alla Ditta Busatti che offrendo il Trofeo della Battaglia ed il Piatto del Finalista per il secondo anno consecutivo hanno dimostrato grande sensibilità nei confronti della manifestazione sportiva abbinando il proprio marchio aziendale di grande qualità ad un evento di classe. Se questa attenzione verso il Tennis Club si diffondesse in paese il futuro sarebbe certo anziché nebuloso.
Grande apprezzamento alla nostra organizzazione – A qualcuno potrà apparire come un giudizio autocelebrativo (e forse lo è) ma siamo consapevoli che il nostro torneo possiede un valore aggiunto composto da due elementi certi: l’amore per i dettagli organizzativi e la grande attenzione per chi gioca. È una caratteristica assoluta, radicata nel passato. E che in tanti riconoscono. Qualcuno del posto invece storcerà gli occhi. Il consiglio in questi casi è quello di farsi una bella visita dall’oculista. E farsi prescrivere un buon paio di occhiali. Con buone lenti antiappannanti.
LE PAGELLE - BOCCIATI SENZA POSSIBILITÀ DI RECUPERO
Gli assenti, i disfattisti, i menefreghisti, gli amanti del gossip di piazza, i falsi cortesi – Che dire di quelle persone (anghiaresi) che in dieci giorni di torneo non hanno fatto capolino al Tennis nemmeno una volta. Che dire di coloro che non provano a metterci mai una volta la faccia partecipando al torneo per provare a darsi col l’anima e col corpo in campo e confrontarsi per imparare con chi sa giocare meglio. Che dire del chiacchiericcio tipico da Bar dello Sport dove con presunzione si crede - stando a sedere e mentre si sorseggia un Campari - di avere la verità in tasca in merito al Tennis Club e alle sue vicende passate e presenti. Che dire di coloro che stanno impedendo al Tennis Club Anghiari di avere un futuro in cui coinvolgere finalmente le nuove generazioni. Non diciamo nulla. Assolutamente nulla. Silenzio totale e profondo. Un assordante silenzio. Queste persone non meritano commenti sul sito. I fatti parlano da soli e parleranno al momento opportuno. Il giudizio lo darà la Storia. Quella con S maiuscola. Non le storie con la s minuscola fatta da tante chiacchiere inconcludenti. Il loro voto è 0, anzi doppio zero, come quello della farina macinata: 00. Doppio zero, appunto.
Concludiamo riproponendo la solita riflessione - Come detto, detto, detto, detto, detto...e ridetto, le attività del Tennis Club Anghiari ogni anno a fine Ottobre subiscono uno stop deleterio. L'inverno dissipa da sempre le risorse umane prodotte in estate. Qualunque sia il punto d’osservazione l’anello mancante del Tennis di Anghiari evidenzia il problema. Un limite strutturale e non progettuale o di competenze. Manca un campo al coperto. Siamo stati pionieri in vallata d'ogni iniziativa fin dagli anni '80, sia didattica che agonistica. Molti se lo ricordano e qualcuno ha la buonafede di farlo presente tuttora. Difficoltà oggettive e scelte poco illuminate impedirono di colmare questa lacuna negli anni ottanta e novanta. Ma c'è un progetto redatto dal Consiglio Direttivo del Tennis Club depositato in Comune dal mese di Febbraio 2014 che vuole porre fine a questa situazione. Il prossimo mese di Febbraio 2016 saranno due anni esatti. Ventiquattro mesi. Centoquattro settimane. Settecento e trenta giorni. Panta Rei. Tutto passa. Soprattutto il tempo che ha un valore prezioso. Ognuno esprima in silenzio il proprio giudizio in merito. Chi vuole può stendere un velo. Pietoso.
VERBA VOLANT. SCRIPTA MANENT.
LE IMMAGINI SIGNIFICATIVE DEL TORNEO
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