Il Tabellone Principale è prossimo ai verdetti conclusivi. L'esordio avvenuto del n.1 Moretti.
C'era una volta il Tennis di Anghiari: immagini vintage da quel lontanissimo 1986.
Di Paolo Rossi
Circuito delle Vallate Aretine di Anghiari. Siamo giunti agli ultimi 8. La giornata odierna sarà quindi caratterizzata dalle sfide dei Quarti di Finale. Nell’ordine i matches da mettere in campo sono: Moretti vs Cerofolini, Cardeti vs Cerrini, Ciani vs Marchettini e Duhalde vs Bargellini. Questo pomeriggio di giovedì 23 luglio si giocano i primi tre confronti. L’ultimo quarto tra Duhalde e Bargellini è previsto invece domani. In tabellone sono presenti 3 delle prime 4 teste di serie: Moretti (1), Bargellini (2), e Marchettini (3), mentre la n.4 Bartolozzi è caduta negli Ottavi per mano di Cardeti. Le partite rimaste si annunciano tutte equilibrate, difficile fare pronostici dall’esito scontato. In palio per ogni vincente un posto in semifinale. Nel frattempo il numero 1 del seeding Roberto Moretti ha esordito contro Manuel Tucci in maniera perentoria vincendo col punteggio di 61, 62. Moretti ricorda nello stile del gioco un altro Roberto, anch’esso giocatore del territorio aretino che di cognome fa Verdelli, mattatore degli anni settanta e nelle decadi successive. Diritto al rimbalzo lineare e pesante, rovescio giocato spesso col taglio sotto, gioco al volo raffinato ed un servizio preciso e potente. Grande estimatore e tifoso di Roger Federer, Moretti, accreditato della testa di serie n.1, è tra i favoriti alla vittoria finale nel Trofeo della Battaglia 2015. Ma nel Tennis ogni match fa storia a sé. Per conoscere il vincitore della tappa di Anghiari del CVA dovremo perciò attendere l’esito definitivo della finale da giocarsi domenica 26 Luglio 2015, nel primo pomeriggio.
C'è un’altra finale d'un lontano passato di cui invece conosciamo il risultato nei minimi dettagli. Correva l’anno 1986 e la foto sotto a sinistra ritrae due giovanissimi appassionati giocatori: Paolo Rossi e Marco Minciotti, avversari nel torneo denominato “Anghiari Open”, manifestazione che ha caratterizzato il Tennis Club negli anni ottanta. L’immagine è datata Domenica 3 di Agosto, scattata poco prima delle ore 16 del pomeriggio. Si giocava con le palline bianche di marca Pirelli Torneo ed i pantaloncini ridotti al minimo. Facendo un po’ di autocelebrazione ricordo che il tabellone di Singolare Maschile ebbe quell'anno un numero elevato di iscritti provenienti in gran parte dall’Umbria, in modo particolare da Città di Castello. Io ero ovviamente tra i partecipanti e superai i miei diretti contendenti fino ai quarti senza troppa sofferenza. Ma una volta in semifinale ebbi di che sudare. Marco Minciotti aveva fatto altrettanto nel corso della settimana. Il sabato delle semifinali ricordo che scese in campo per primo alle ore 19, superando il mio compagno di doppio Giorgio Matteucci per 6-4 7-5. Poi fu il mio turno, subito dopo le 21. In campo con me un altro tifernate: Giancarlo Ortaggi, uno dei pochi che all’epoca giocava col racchettone Prince e tirava il rovescio a due mani. Un regolarista che non disdegnava traiettorie improvvise vincenti. La mia partenza fu un vero disastro. Proprio non la beccavo e rimediai un severo 6-1. Al cambio campo al termine del primo set ricordo il mio amico Matteucci che mi diceva: “Dai su, cambia qualcosa…”.
Provai a scuotermi e cominciai a scendere a rete su ogni palla che rimbalzasse entro un metro dalla linea di metà campo, quasi sempre col rovescio in back verso la diagonale avversaria, per mettere in difficoltà il rovescio a due mani di Ortaggi. La tattica portò buoni frutti. Cominciai a vincere game su game e chiusi il parziale addirittura per 6-0. Nel mio avversario subentrò il nervosismo per l’esito del set ma anziché mollare la presa, con l’inizio della partita decisiva ritrovò una regolarità disarmante. Non sbagliava più un colpo. Ormai il match era in pieno equilibrio e andammo avanti fino al 4 pari. Tuttavia avvertivo che potevo far girare l’ago della bilancia adottando qualche magheggio. Decisi d’acchito di temporeggiare su ogni punto aspettando ogni secondo possibile prima di prepararmi a rispondere al suo servizio, rimanendo girato di spalle a sistemare le corde della mia racchetta, che nell'occasione era la fantastica Yonex RX-22, quella di Andres Gomez. Fu la chiave di volta. Lui si innervosì, io feci il break e poi riuscii a tenere il mio servizio senza troppi problemi, chiudendo il set per 6-4 e guadagnando il diritto di giocare la finale con mia grande soddisfazione.
Uscii dalla doccia a mezzanotte inoltrata e una volta a casa con l’adrenalina a mille feci una gran fatica ad addormentarmi. Il pomeriggio successivo avevo grande fiducia ma anche un'enorme stanchezza nelle gambe. Prevalse questa. Marco Minciotti possedeva un gioco brillante, mai prevedibile, serviva variando le traiettorie, sapeva insomma come farmi andare in tilt. Fui travolto da un doppio 6-2. Asfaltato come si dice in gergo. Ricordo ancora bene come mise a segno il match point che chiuse la sfida. Su un mio attacco diretto verso rete (anche ben fatto) mi sollevò un lob millimetrico di rovescio che andò a cadere a pochi centimetri dalla linea di fondo. Un colpo perfetto che meritò un applauso immediato. Il mio. Per la cronaca poi Minciotti (insieme a Prosperi) vinse anche il doppio. E pure per due anni di fila, battendo sempre il sottoscritto accoppiato a Matteucci. Amarcord.
Con Marco ogni tanto abbiamo rigiocato assieme ma l’ultima volta sarà accaduto oltre 15 anni fa. Ci siamo rivisti con grande piacere proprio in questi giorni durante il CVA di Anghiari, a cui Marco ha partecipato ormai da Over. Ancora ci accomuna la passione per il Tennis. La stessa passione che intende comunicare il logo del Tennis Club Anghiari. Un cuore con a fianco la lettera “I” maiuscola, che vuole significare oltre alla classica frase “I love….” rivolta al gioco e al TCA anche la stilizzazione delle linee (nero su bianco) centrali di un campo da Tennis. Ma chi l’avrebbe mai detto??!!
LA FOTO DEL GIORNO
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