Sotto un caldo torrido - registrati nel primo pomeriggio anche 38° - sono cominciate le sfide di qualificazione
Di Paolo Rossi
La tappa anghiarese del Circuito delle Vallate è iniziata sotto il solleone. La temperatura registrata al Tennis Club nel giorno d’apertura del torneo ha raggiunto subito dopo le ore 14 addirittura i 38°. Un bel dire e un bell’impegno per i giocatori che si sono avvicendati sui due courts dell’impianto tiberino. La prima giornata di gare ha visto scendere in campo 16 tennisti del primo tabellone di qualificazione per un totale di 8 incontri distribuiti su due campi. Matches combattuti alcuni dei quali di durata molto superiore alle aspettative. Da segnalare la battaglia tra Giulio Morvidoni e Daniele Ligi conclusa col punteggio di 7-6, 7-6 a favore di Morvidoni, dopo un primo Tie Break terminato per 11-9 e che ha visto Ligi dilapidare vari set point. In sintesi il Tennis Club ha spento le luci ben oltre la mezzanotte costringendo al primo tour de force l’organizzazione.
Il sistema dei tabelloni di selezione adottati dalla F.I.T. considera nel comporre i turni di gioco la classifica dei giocatori iscritti. Chi ha una classifica alta è collocato nel tabellone principale ed aspetta che gli avversari di bassa graduatoria giungano ad allinearsi a loro dopo aver superato i vari tabelloni di qualificazione. Tutto ciò obbliga fin dal primo giorno di gara ad una cadenza di gioco intensa e senza soste, impegnando i giocatori vincenti a giocare tutti i giorni. O così o così. Le alternative non ci sono.
Nel frattempo il Trofeo della Battaglia, intenso come l’oggetto che verrà assegnato al vincitore, è in fase di costruzione. Le mani sapienti del Maestro d’Arte Santi Del Sere stanno creando il manufatto che diventerà un pezzo unico nel suo genere assumendo un profondo valore artistico aggiunto non solo come trofeo a carattere sportivo. Il Tennis Club Anghiari si è sempre distinto in questo. Rappresenta la nostra unicità. Un tratto identitario marcato. Mai sono stati assegnati premi in maniera scontata o banale ricorrendo a coppe o trofei privi di anima come purtroppo spesso accade in giro. Il nostro Piccolo Tennis ha sempre assolto agli impegni dimostrando una passione senza confini che è stata diffusa a chiunque abbia calcato il piccolo impianto di Via Libbia. C’è un’anima tennistica che pulsa ogni giorno. Nonostante tutte le difficoltà che ci obbligano ad un’attività stagionale abbiamo contribuito ad alimentare una cultura dello sport sana e votata al futuro. Chi lo nega - ma solo a distanza - è tuttavia in malafede. Peggio per loro. Il Trofeo della Battaglia farà sempre parlare di sé. E noi c'eravamo e ci siamo. Con l'anima e col corpo.
LA FOTO DEL GIORNO
|
|